PROGETTO DI  UNA CANTINA VINICOLA  IN AGRO DI SALICE SALENTINO
PROGETTO DI  UNA CANTINA VINICOLA  IN AGRO DI SALICE SALENTINO
PROGETTO DI  UNA CANTINA VINICOLA  IN AGRO DI SALICE SALENTINO
PROGETTO DI  UNA CANTINA VINICOLA  IN AGRO DI SALICE SALENTINO

PROGETTO DI UNA CANTINA VINICOLA “TENUTE MATER DOMINI” IN AGRO DI SALICE SALENTINO

 

Progetto
Enrico AMPOLO
Sergio PACELLA

Committente
Tenute Mater Domini

Data
2007

Impianti
Egidio AMPOLO

 


Descrizione dell'area


L'area di intervento è situata nelle campagne di Salice Salentino, centro situato a pochi Km di distanza da Lecce. Paese con un'economia prettamente agricola caratterizzata dalla presenza di molti stabilimenti vinicoli e oleari che trasformano i prodotti locali e da un elevato numero di antiche masserie e torri di avvistamento. Nonostante le piccole dimensioni, il borgo vanta una Denominazione di Origine Controllata sul vino Salice Salentino composto da uva Negroamaro di cui questo territorio è ricco.
L'area oggetto dell'intervento è caratterizzata dalla presenza di un'enorme vuoto, uno scavo che raggiunge in alcuni punti una profondità di 12 metri: si tratta di una cava, elemento che influenza tutte le scelte progettuali.

 

Il Progetto


Il progetto della Cantina è caratterizzato da tre corpi distinti.
Il primo corpo è quello degli spazi per la rappresentanza, l'accoglienza clienti, la vendita del prodotto finito e gli uffici; il secondo corpo è quello situato nella cava e accoglie tutte le azioni per la produzione del vino, dal ricevimento delle uve all'imbottigliamento; il terzo corpo è essenzialmente il “contenitore” per il prodotto finito.
L'edificio per la rappresentanza è a due piani ed è caratterizzato al piano terra da un volume massivo, pesante, che “sostiene” il corpo superiore, trattato, invece, in maniera più “leggera”, caratterizzato da grandi aperture, alcune delle quali si aprono come “cannocchiali” sul paesaggio circostante. Altre aperture a nastro corrono tutto intorno al perimetro dell'edificio al di sotto della copertura che sembra, in questo modo, “sospesa”. Questa particolarità la rende ancora più imponente diventando con il suo colore rosso rubino (tipico del vino) un elemento di coronamento e di riconoscimento dell'intero edificio.
Per il corpo destinato alla produzione è stata scelta una posizione centrale, è stato inserito all'interno della cava per sfruttare il dislivello presente e poter utilizzare il metodo della lavorazione che prevede il caricamento delle uve nei Lem dall'alto verso il basso.
Si tratta di un volume puro caratterizzato all'interno da una serie di passerelle aeree che si distribuiscono intorno all'intera tinaia e da una importante scala che collega i vari livelli e, all'esterno, da lunghe aperture a nastro, schermate nelle ore più calde per non alterare con i raggi solari la temperatura interna.
Si sviluppa su tre piani: il livello della copertura ospita la zona per il ricevimento delle uve, il piano terra che ospita le passerelle aeree, il primo piano interrato che contiene le tinaie e il secondo piano interrato che invece è il cuore della cantina: la barricaia, uno spazio suggestivo, quasi sacro, ritmato da particolari pilastri e da singolari volte che riprendono le linee curve delle botti. La scelta progettuale di interrare questo ambiente è dovuta alla volontà di mantenere costanti la temperatura ed il grado di umidità.
Il volume per lo stoccaggio delle bottiglie è quello più piccolo ed è un vero e proprio “contenitore” caratterizzato da poche aperture.
I diversi corpi, pur rimanendo distinti per funzioni, forme e materiali, sono collegati tra loro: il corpo centrale è, infatti, sia collegato al corpo principale di rappresentanza attraverso un “tunnel” di vetro che guarda sulla cava, sia al corpo minore da una copertura metallica leggera, che serve per riparare gli operatori durante gli spostamenti e durante le operazioni di carico e scarico.
I materiali sono stati utilizzati in maniera diversa per differenziare i vari corpi: per i volumi strettamente legati alla produzione si sono scelti materiali e colori semplici, mentre si è voluto nobilitare l'edificio principale con l'uso della pietra leccese al piano terra, per dare anche un aspetto massivo e per richiamare il materiale della tradizione locale e, al piano primo si è usato un rivestimento in alluminio per evidenziare la contemporaneità della cantina, che vuole sì rimanere legata alla tradizione vinicola tipica del luogo, ma anche puntare all'uso delle nuove tecnologie per la produzione del vino indispensabili per raggiungere standards qualitativi sempre più elevati.